I rischi generati dal ricorso ad appalti e somministrazione di manodopera – Cosa è emerso dal webinar

Pubblicato il 15/10/2024
In: Evento 


L’incontro, caratterizzato da una forte partecipazione, ha visto l’intervento di esperti del settore legale che hanno delineato le principali fattispecie di reato, le conseguenze per le imprese e le possibili strategie di prevenzione.

Introduzione e obiettivi del webinar

L’obiettivo principale del webinar era fornire informazioni pratiche e aggiornate su come evitare i rischi legali connessi alla gestione di contratti di appalto e alla somministrazione di manodopera, soprattutto alla luce delle recenti riforme normative e delle evoluzioni giurisprudenziali.

Rischi legali connessi agli appalti e alla somministrazione illecita

L’avvocato penalista Michele Davirro ha aperto il dibattito entrando nel merito delle responsabilità penali derivanti da contratti di appalto irregolari. Uno degli aspetti più preoccupanti, ha evidenziato, è il crescente ricorso a forme di esternalizzazione della manodopera, spesso con modalità irregolari che sfociano in frodi fiscali e sfruttamento del lavoro.

Uno dei principali problemi evidenziati è la dissociazione tra il datore di lavoro e il lavoratore, un fenomeno in crescita che, se gestito in modo scorretto, può dar luogo a reati sia civili che penali. Davirro ha illustrato casi concreti di indagini che hanno portato alla luce sistemi illeciti, come quello delle cosiddette “cooperative fantasma”, utilizzate per evadere le imposte e sfruttare il lavoro, spesso in condizioni di caporalato. Queste cooperative nascono e scompaiono rapidamente, lasciando alle spalle debiti fiscali e contributivi, mentre i lavoratori vengono sistematicamente trasferiti da una cooperativa all’altra senza godere dei diritti previsti dalle leggi sul lavoro.

Le sanzioni penali: dalle contravvenzioni alle misure interdittive

Con la recente introduzione del decreto legislativo n. 19 del 2024, ha spiegato Davirro, sono state inasprite le pene per chi ricorre a pratiche di appalto o somministrazione illecita. In passato, questi reati erano sanzionati solo a livello amministrativo, ma la nuova normativa prevede anche sanzioni penali, tra cui l’arresto e multe salate. Questo nuovo quadro normativo, più rigido, ha l’obiettivo di scoraggiare le pratiche fraudolente legate alla somministrazione di manodopera.

Il relatore ha inoltre messo in evidenza come i reati legati agli appalti illeciti possano portare anche a procedimenti penali molto gravi, come quelli per caporalato o sfruttamento dei lavoratori, reati che, se accertati, possono comportare pene detentive fino a sei anni, oltre a sanzioni economiche e interdittive molto severe. Questi procedimenti penali sono particolarmente frequenti nei settori della logistica, della moda e dell’edilizia, ma stanno emergendo anche in ambiti meno tradizionali, come quello turistico.

La prevenzione dei rischi e il ruolo della giurisprudenza

Oltre alle misure repressive, l’incontro ha sottolineato l’importanza della prevenzione. Michele Giordano, consulente legale, ha proposto una serie di modelli di prevenzione dei rischi e di rafforzamento dei sistemi di controllo interni aziendali. L’introduzione di modelli organizzativi efficaci può prevenire situazioni di rischio, riducendo la probabilità di incorrere in sanzioni penali e amministrative.

Uno degli strumenti preventivi principali è l’adozione di modelli organizzativi conformi al decreto legislativo 231/2001, che prevede un sistema di gestione aziendale volto a prevenire i reati. Giordano ha spiegato che le imprese possono ridurre i rischi legati alla somministrazione illecita di manodopera tramite l’adozione di protocolli di controllo interno che garantiscano il rispetto delle normative. È essenziale effettuare una due diligence accurata sui fornitori e sui contratti di appalto, nonché attivare un monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro nelle aziende coinvolte nella filiera produttiva.

Il futuro della normativa: la sostenibilità come nuovo orizzonte

Giulia Cantini, avvocato dello studio KPMG, ha invece affrontato il tema della sostenibilità, evidenziando come la normativa europea stia progressivamente includendo tra i requisiti per le aziende non solo la conformità alle normative giuslavoristiche, ma anche il rispetto di criteri ambientali e sociali. Con l’approvazione della Corporate Sustainability Due Diligence, le imprese saranno obbligate a monitorare tutta la catena di fornitura per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la sostenibilità ambientale.

Cantini ha sottolineato che questa direttiva europea, che entrerà in vigore nel 2026, non riguarderà solo le grandi imprese, ma anche le piccole e medie imprese coinvolte nella filiera produttiva. Le aziende dovranno dunque dotarsi di strumenti di controllo più rigorosi e adottare politiche trasparenti per evitare di incorrere in sanzioni e preservare la propria reputazione.

Conclusioni

L’incontro si è concluso con una sessione di domande e risposte, durante la quale i relatori hanno ribadito l’importanza per le aziende di dotarsi di strumenti adeguati per prevenire i rischi legati agli appalti e alla somministrazione illecita di manodopera. È emersa chiaramente la necessità di un approccio integrato che coinvolga non solo le funzioni legali, ma anche quelle operative, per garantire il rispetto delle normative e proteggere le imprese dalle gravi conseguenze penali e reputazionali.

In sintesi, l’evento ha offerto un quadro esaustivo e pratico sulle sfide e le opportunità connesse alla gestione degli appalti, evidenziando l’importanza di adottare un sistema di prevenzione e controllo adeguato alle nuove normative.

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